CORSO DI CUCINA AL RACEMUS 2024
Ciao!
Se stai leggendo questa pagina vuol dire che hai partecipato al nostro corso di cucina dedicato ai primi della tradizione piacentina. Prima di tutto: grazie!
Troverai qualche accenno storico ai tre piatti che prepareremo durante il corso con le dosi esatte per pasta, ripieni e sughi.
In questo modo avrai la possibilità di concentrarti con le mani in pasta, senza l’impiccio di scrivere appunti o senza paura di dimenticare qualche passaggio.
Spero sia cosa gradita e utile per rifarli a casa tutte le volte che vuoi.
Se poi vorrai condividere i tuoi piatti e questa esperienza sul tuo profilo social ti chiediamo di aggiungere il nostro hashtag #civardiracemus
Nei prossimi giorni caricheremo anche qualche scatto ufficiale della mattina trascorsa insieme, che potrai salvare e conservare.
Grazie ancora e buon divertimento con le mani in pasta!
Tortelli con la coda
Storia
Si narra che i tortelli piacentini furono inventati per la tavola di un nobile signore: era il 1351 quando fu chiesto alle cuoche del castello di Vigolzone di creare qualcosa di nuovo e speciale in onore di Francesco Petrarca, illustre ospite di Bernardo Anguissola, il feudatario dei Visconti che allora dominava sul Borgo. Fu così che nacquero i tortelli con la coda, da tutti sempre apprezzati. “Al turtel (quand al capitta) l’è cme al libar ad la vitta”, scriveva il poeta piacentino Valente Faustini celebrando, con giusta enfasi, le delizie dei tortelli piacentini “con la coda” in una poesia i cui versi proclamavano questo piatto degno di figurare “in sla tàvla anca dal re”.
Ripieno
- 500 g ricotta
- 400 g spinaci scottati
- 1 uovo
- 200 g Grana Padano grattugiato
- sale e noce moscata quanto basta
Pasta
- 1 kg farina
- 4 uova intere
- 2 tuorli
- 1 cucchiaio di olio
- acqua temperatura ambiente quanto basta
Abbinamento vino
Anolini
Storia
Gli anolini sono una tipologia di pasta ripiena originaria della provincia di Piacenza. Si tratta di un piatto con radici antiche, tramandato da generazioni. E’ il piatto della festa per antonomasia e la tradizione vuole che durante vigilia di Natale la famiglia si riunisca per la preparazione degli anolini di Natale o “anvëin d’ Nadäl”.
E’ un piatto ricco ed elaborato, come del resto lo sono quelli proposti nelle festività importanti, ma l’insieme degli ingredienti lo rendono unico e raffinato. Un’usanza comune è versare un bicchiere di vino rosso nel piatto di anolini fumanti (in dialetto fare “al sürbì”) e in passato si pensava potesse essere un rimedio medicamentoso.
Ripieno
- 500 g stracotto, tritato
- brodo di cottura dello stracotto
- 400 g Grana Padano grattugiato
- 400 g pangrattato
- 1 uovo intero
- sale e noce moscata quanto basta
Pasta
- 1 kg farina
- 4 uova intere
- 2 tuorli
- 1 cucchiaio di olio
- acqua temperatura ambiente quanto basta
Pisarei e fasò
Storia
I Pisarei e fasò sono un piatto unico della tradizione piacentina, povero ma dal gusto ricco. Col tempo è divenuto una vera e propria bandiera della cucina tradizionale, tanto che l’amministrazione comunale piacentina l’ha introdotto come prodotto con Denominazione Comunale d’Origine (De.Co.), un marchio di garanzia nato con una legge del 1990. Se questo non bastasse la Regione Emilia Romagna lo ha inserito nei PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali) insieme ai tortelli e agli anolini. La ricetta dei pisarei risale al medioevo, quando venivano offerti ai pellegrini in transito verso Roma. Venivano preparati nelle cucine dei conventi sparsi per il piacentino sul tragitto della via Francigena.
Sugo
- 1 sedano
- 1 carota
- 1 cipolla
- 1 spicchio d’aglio
- 2 o 3 fette di pancetta o lardo
- 200 g fagioli ammollati
- acqua bollente
- sale quanto basta
- passata di pomodoro quanto basta
Pasta
- 2 tazze pangrattato
- 2 tazze farina
- acqua bollente quanto basta