Il vitigno Ortrugo è autoctono dei colli piacentini e, dallo studio del genoma della vite, è stabilita la conferma dell’unicità dell’Ortrugo. Da sempre diffusa in tutto il territorio, veniva utilizzata principalmente come uva da taglio. Solo a partire dagli anni settanta comincia ad essere vinificato in purezza divenendo in breve tempo il bianco locale più diffuso. Dal 2011 l’Ortrugo ha assunto una sua specifica Denominazione di Origine, ma le prime menzioni del vitigno risalgono al 1818, quando il Bramieri lo citò con il nome di “altruga”, espressione dialettale che significa ‘altra uva’, ossia diversa da quelle allora più note, indicando un vitigno più che altro utilizzato come uva da taglio. E’ con questa accezione e con questo nome che il vitigno ricomparve nel Bollettino Ampelografico del Ministero dell’Agricoltura. Il definitivo nome di “Ortrugo” arrivò nel 1927, quando il professor Toni utilizzò per la prima volta l’attuale denominazione sulle pagine della rivista “Italia Agricola”, annoverando l’Ortrugo fra i “principalissimi” vitigni bianchi da vino della provincia di Piacenza.